In Italia nel 1870 erano in funzione poco più di 6000 km di linee ferrate ed iniziava l'allacciamento con alcune tratte estere. La linea Castagnole-Asti-Mortara ha una lunghezza complessiva di circa 94 km e non è elettrificata. I lavori per la sua realizzazione furono realizzati dalla Società per le Ferrovie dell'Alta Italia e completati nel luglio del 1870 , con l'apertura della totalità del percorso il 12 dello stesso mese. Nel settembre del 2010 il servizio fu sospeso nel tratto tra Asti e Mortara per cedimenti strutturali di una galleria , nel 2012 la linea tutta fu definita a bassa frequentazione e vide ridurre i finanziamenti che la riguardavano , fino alla chiusura della stessa il 17 giugno. La società Trenord ha manifestato il suo interesse a ripristinare la linea in vista dell'Expo , ritornando tuttavia sui suoi passi a causa dei costi di gestione elevati. Il viadotto inaugurato nel 1988 tra Motta e Castagnole è stato causa di dibattiti molto accesi e da molti viene considerato vero "ecomostro" dai residenti della zona. Il 1870 vede l'apertura in Italia di un altro percorso ferroviario , la linea Tarvisio-Lubiana , della lunghezza di 104 km , al giorno d'oggi però anche questa tratta vive uno stato di parziale abbandono e può essere percorsa solo per 64 km tra Jesenice e Lubiana. Nel dicembre del 1870 viene ultimato il traforo del Frejus , dopo 13 anni di lavoro , dodici in meno dei 25 inizialmente previsti , anche grazie alle modifiche fatte da Sommeiller alla perforatrice pneumatica.
La perforatrice usata per la realizzazione del Frejus , fotografata in un'Esposizione di Storia della Scienza tenutasi a Firenze nel 1929
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